mercoledì 15 dicembre 2010

E' FASCISTA...NIENTE NOBEL ! BELLA DEMOCRAZIA...

Roma, 22 giu. (Adnkronos) - Niente Premio Nobel per la Letteratura a Ezra Pound (1885-1972) perché fu compromesso con il regime fascista. Il poeta statunitense - che visse per molti anni in Italia, ammirò Benito Mussolini e morì a Venezia - fu candidato nel 1959 al prestigioso riconoscimento dallo scrittore Johannes Edfelt nella sua veste di presidente del Pen Club di Svezia. Ma la Commissione Nobel non gradì quel nome 'pesante', tanto che il suo presidente Anders Osterling, si sbarazzò di Pound osservando come il candidato, pur non trovandosi più nelle condizioni di recluso in un manicomio americano dopo la condanna per collaborazionismo fascista, si fosse tuttavia reso responsabile, nella sua opera, della propagazione ''di idee che sono decisamente in contrasto con lo spirito del Premio Nobel''.








A rivelare la bocciatura di Pound è un articolo del professore Enrico Tiozzo, docente di letteratura italiana all'Università di Goteborg, pubblicato sul nuovo fascicolo della rivista 'Belfagor', il quale ha potuto visionare il resoconto finale inedito della riunione della Commissione Nobel del 14 settembre 1959 grazie ad un permesso del segretario permanente dell'Accademia di Svezia.






Per le vicende relative al Nobel del 1959, a sorpresa vinto dal poeta Salvatore Quasimodo, la documentazione dell'archivio privato dell'Accademia Svedese è stata resa accessibile solo dal 1 gennaio scorso. In quella stessa riunione in cui fu escluso Pound, scrive Tiozzo, furono giubilati anche lo scrittore britannico Edward Morgan Forster in due righe per la 'grave età' (l'autore di 'Passaggio in India' e 'Camera con vista' era allora ottantenne ma sarebbe vissuto fino al 1970) e lo scrittore francese André Malraux, candidato, sostenne Osterling, ''tra i più interessanti, ma purtroppo condizionato dall'essersi lasciato alle spalle la letteratura d'invenzione''

lunedì 18 ottobre 2010

E' arrivato il Movimento Studentesco Nazionale !


Con l'avvento del nuovo anno scolastico, abbiamo voluto lanciare la nostra nuova sfida, la nascita di un nuovo movimento studentesco dopo la grande esperienza con "Azione Studentesca". E quindi ecco il "Movimento Studentesco Nazionale", un movimento che possa rappresentare tutti gli studenti, per riprendere in mano la scuola, che ci è stata tolta da troppo tempo da professori e presidi incompetenti. Come prima uscita abbiamo voluto dare un segnale forte al caro-libri, con la campagna "Ci avete ridotto in mutande", tutti gli anni le nostre famiglie si trovano a dover fare i conti con l'acquisto dei libri di testo e tutti gli anni ci ritorviamo con i prezzi aumentati, questo perchè ci sono i libri di testi obbligatori imposti dai professori e dalle scuole, le quali puntalmente non rispettano il tetto salariale imposto dal Ministero. Vari sono stati i volantinaggi nelle scuole di Roma nord (Seneca, Convitto ecc...), con ottimi risultati a livello mediatico. Nella nostra nuova sfida pretendiamo delle strutture moderne, più cultura libera, più partecipazione, spirito di comunità, identità ed avanguardia. Ci schieriamo contro professori sessantottini, vecchi metodi di studio, presidi di partito e appunto libri di testo faziosi e costosi..e allora DIAMO UN CALCIO ALLA VECCHIA SCUOLA !

sabato 4 settembre 2010

ATREJU 2010 - Dritto al cuore, Mille cuori una sola Italia !


Anche quest'anno siamo giunti a Settembre, mese nel quale si svolge "Atreju", la festa della Giovane Italia. la sfida che vogliamo lanciare quest'anno è "Dritto al cuore - Mille sogni, Una sola Italia". Nell'anno del 150° anniversario dell'unità d'Italia, ci sono vari temi che saranno trattati. Saranno presenti tutti i ministri del Governo ed anche esponenti dell'opposizione. Il primo giorno sarà caratterizzato dall'intervento del Presidente Berlusconi intervistato dalla nostra Giorgia Meloni e in serata da non perdere il concerto degli AURORA che presenteranno il loro nuovo cd. Nei giorni a seguire ci saranno vari dibattiti molto interessanti come ad esempio "L'Italia che vorrei" con Giulio Tremonti, personaggio con il quale noi ci siamo riconosciuti in più di un'occasione per i vari temi vicini all'Europa. Venerdì 10, l'incontro clou è sicuramente "The wall - In viaggio verso la riforma dell'istruzione in Italia" con Mariastella Gelmini e Giuseppe Fioroni. Sabato 11 in mattinata sentiremo il ministro La Russa e Marcello Veneziani a confronto con Giuliano Amato nel dibattito "Và pensiero - I ragazzi che fecero l'Italia. La festa si concluderà domenica con una plenaria dove tireremo le somme e sentiremo proposte ed idee per un movimento giovanile vincente. Quindi vi aspettiamo numerosi al Parco del Celio (Colosseo) !

lunedì 12 luglio 2010

Chi nel Pdl mi critica si prenda la responsabilità di abbandonare i giovani

Caro Direttore, leggendo oggi la rassegna stampa mi rendo conto di come gli insulti, le risse e le sceneggiate napoletane verificatesi in Parlamento rischino di coprire la sostanza del ddl del governo sulle Comunità Giovanili, sul quale vorrei provare a fare chiarezza.


Le Comunità Giovanili non sono altro che centri per l’aggregazione dei giovani. Spazi comunali, caserme in disuso, immobili confiscati alla criminalità organizzata, in cui una libera associazione possa svolgere attività di vario tipo. Dallo studio al teatro, dalla musica ai cineforum, dallo sport al volontariato, e molto altro. Il tutto in un contesto democratico di elettività delle cariche direttive, trasparenza nei conti, legalità, assenza di fini di lucro. Tutto qui. Eppure, in queste ore mi è toccato ascoltare una serie incredibile di falsità da parte di esponenti politici chiaramente in malafede o troppo pigri per leggere il disegno di legge. Particolarmente, brucia l’accusa rivoltami di voler destinare fondi a non si sa bene quale realtà amica. Il ddl non stanzia nuovi fondi al mio ministero: i fondi ci sono già, stanziati anni fa proprio per le Comunità Giovanili. Io avrei potuto utilizzarli senza una legge. Invece ho scelto di vincolarli perché possano dare vita a qualcosa capace di sopravvivere al governo Berlusconi o al ministro Meloni. E ho scelto di confrontarmi col Parlamento affinché questa novità fosse il più possibile condivisa.

Poi si può anche dire, come ha fatto qualcuno con espressioni infelici, che in tempo di crisi questa idea per i giovani sia troppo generosa o statalista. Legittimo. A patto che mi si spieghi quale grande emergenza nazionale si risolverebbe con 12 milioni di euro. A patto che nessuno si azzardi più a parlare di «disagio giovanile», «prevenzione sociale», «emergenza educativa» con grandi promesse in campagna elettorale. Questa legge non risolverà il problema del lavoro che non c’è, degli stipendi precari e da fame o della pensione, ma è la prima legge a loro dedicata da almeno tre legislature. È curioso che i più fervidi oppositori del provvedimento, a parte le abituali volgarità di Idv, siano stati alcuni parlamentari Pdl. Investire pochi milioni di euro per dare a migliaia di giovani un’alternativa alla droga e alla criminalità è così vergognoso? Io penso di no e intendo andare avanti.

Del resto, sono solo una persona coerente che non dimentica da dove viene. Racconto questo sogno delle Comunità Giovanili nelle piazze e nelle assemblee studentesche fin dai tempi del liceo. Continuo a farlo da ministro, con la passione di chi crede in quello che fa. Non c’è solo una bella storia politica a supportarmi in questo impegno o la solidarietà generazionale che mi si è riversata addosso in queste ore. C’è anche una promessa fatta a Scampia, in mezzo a palazzoni scrostati e un’aria pesante come il piombo, di fronte a un nugolo di studenti che meriterebbero la nostra mobilitazione, piuttosto che vedere il Pdl scaricare sui giovani, l’anello debole di questo tempo vigliacco, la propria difficoltà a risolvere i conflitti interni.




Ministro della Gioventù




Fonte: il giornale

Campo Cyrano 2010


Si è concluso anche quest'anno il Campo Cyrano, il campo studentesco organizzato dai giovani del PdL. In questa edizione, che si è tenuta sempre a Sorrento, si è parlato di vari temi. Il primo giorno abbiamo incontrato il ministro Meloni, la quale si è soffermata sul tema caldo dell'ultima settimana e cioè le comunità giovanili. I ministro ha espresso la sua delusione e rabbia per la mancata approvazione della legge che è anche una storica battaglia della nostra comunità. Nel secondo giorno si è tenuto un dibattito sul Risorgimento con il dott. Fracassi, dott. Genovesi e il dott. Pizzo i quali si sono soffermati sull'importanza di alcuni personaggi di quell'epoca che combattevano per l'Italia confrontandoli con i giovani di oggi che combattono per le battaglie politiche quotidiane ovviamente senza il bisgono di armi. In serata invece abbiamo intervistato Marcello Veneziani, famoso filosofo della destra, che ha ribadito il bisogno di una rivolta contro il sistema delle scuole e di rovesciare il 68. Veneziani ha dato come consiglio ai giovani di mettere insieme azione e passione per recuparare un senso di amore per la patria nell'era la globalizzazione. Nell'ultimo giorno abbiamo avuto la consueta plenaria, nella quale abbiamo analizzato il lavoro fatto da Azione Studentesca nel corso degli anni. Siamo arrivati a cento e nella maggior parte dei casi si può solo peggiorare. Vogliamo lanciare una nuova sfida e ripartire da un movimento che possa rappresentare non solo noi stessi ma tutti gli studenti, sempre con la stessa rabbia e con l'amore che ci contraddistungue.

sabato 3 luglio 2010

Ciao Pierlugi


Il 2 luglio ricorre l'anniversario della scomparsa di Pierluigi De Paola, consigliere del XVIII municipio, e militante di lungo corso sul territorio, a sostegno dell'Idea, della propria gente, del proprio popolo.

ciao Pierluigi.

mercoledì 16 giugno 2010

Primavera di Libertà

In ricordo di Francesco Cecchin

16/06/ 1979 - 16/06/2010


lunedì 7 giugno 2010

CLAMOROSO!!! BOOM DI RICHIESTE DI ASILO POLITICO IN LIBIA!!!!

Migliaia di migranti in lista per ottenere la possibilità di rimanere in Libia senza rischiare la traversata verso l’Italia


(ansa) 17:49 La notizia è stata diffusa questa mattina dalle autorità libiche che parlano di migliaia di richieste d’asilo arrivate in poche ore alle autorità competenti. Notizia confermata dai vertici dell’Alto commissario dell’Onu per rifugiati: funzionari della stessa agenzia raccontano di una improvvisa impennata delle richieste d’asilo presentate a Tripoli, e di uno stupefacente sovraffollamento dei centri di detenzione libica, fino a pochi giorni fa sotto la lente della critica internazionale per la condizione disumana (si vocifera addirittura di mancata distribuzione del cibo per giorni) in cui sarebbero costretti a vivere gli immigrati entrati illegalmente nel paese.




Un funzionario ONU tedesco, che aveva in un recente rapporto definito i centri di raccolta per immigrati irregolari dei ‘lager’ racconta di aver visto lui stesso centinaia di africani di ogni etnia correre verso un centro di detenzione non lontano dalla costa, affannandosi poi per scavalcare gli muri di recinzione, abbattere cancelli, cercare di farsi arrestare dalle guardie libiche!!!




La polizia libica in una nota dichiara di essere ricorsa in diverse situazioni all’utilizzo anche di idranti e proiettili di gomma per disperdere gli immigrati che assaltavano i vari centri sparsi per il paese, ma sono ugualmente in “migliaia ad essere riusciti a entrare nei centri, e non li si riesce a mandare via!!!” dichiara uno sconsolato Ben Salem, capo delle forze di polizia libiche.




Foto: Da un centro di detenzione per immigrati irregolari vicino la costa; si vedono i disperati premere per entrare






Questo strano fenomeno di auto internamento secondo alcuni autorevoli commentatori, potrebbe essere spiegato dall’accordo raggiunto nella serata di ieri tra il governo italiano e quello di Tel Aviv per un impiego della marina israeliana nel pattugliamento dello stretto di Sicilia; commandos israeliani pattuglieranno le miglie marine che separano la Libia dall'Italia dopo i notevoli successi ottenuti dalle unità navali di Israele nel contrasto dell’immigrazione illegale!

 
In Italia la notizia è stata accolta con favore da quasi tutte le forze politiche, che sognano di aver risolto una volta per tutte ( e per i propri timorosi elettori!) il problema dell’immigrazione! esulta anche la Lega, furibondo invece il presidente della Camera Fini che dopo i numerosi servigi resi a Israele, chiede ai fratelli israeliani di rispettare “Il bacino elettorale del (mio) futuro!” .



 
* Prima puntata della rubrica mezza ironica: "Non succede, ma se succede..."

giovedì 20 maggio 2010

Storia di un'avventura

In ricordo di Almerigo Grilz, nell'anniversario del suo assassinio sul campo all'alba del 19 maggio 1987

da Emmetrentanove


Almerigo Grilz è stato un giornalista e politico italiano, ma prima di tutto un militante, un camerata. Negli anni ’70 guidò con carisma e audacia il Fronte della Gioventù della sua città, Trieste, divenendone ben presto non solo il trascinatore ma anche l’esempio per il suo impegno, le sue capacità organizzative e anche per la sua astuzia politica, accompagnata da spiccate doti di giornalista e fumettista. Il suo esempio e le sue qualità portarono infatti il Fronte della Gioventù triestino ad essere la prima forza politica giovanile e studentesca della città e questo in quegli anni difficilissimi che furono i furiosi anni ’70. Nel 1976 venne espulso dall’Università per aver guidato la resistenza di una decina di militanti del Fronte, aggrediti vigliaccamente all’interno dell’Ateneo da un centinaio di estremisti di sinistra. In pochi anni scalò le gerarchie del partito diventando prima consigliere nazionale del Fronte, poi vicesegretario nazionale e infine consigliere comunale del MSI a Trieste. Contemporaneamente continuò a coltivare la sua passione per il giornalismo iscrivendosi all’ Albo come pubblicista, dirigendo prima il periodico “Giovane destra” e collaborando poi per il quindicinale del Fronte “Dissenso”.

Almerigo, del giornalismo, apprezzava soprattutto la figura dell’inviato “freelance”, nelle zone calde del pianeta, passione che lo portò a decidere agli inizi degli anni ’80, con le dimissioni dalla carica di consigliere comunale, di abbracciare definitivamente la professione giornalistica caratterizzata da un grande spirito di avventura, allontanandosi almeno per dieci mesi all’anno, dall’Italia. Nel 1983 fondò con Gian Micalessin e Fausto Biloslavo, con i quali condivideva sia la passione politica sia quella per il giornalismo d’avventura, l’Albatros Press Agency, un’agenzia giornalistica che produrrà articoli, reportage fotografici e filmati, da gran parte delle aree del mondo interessate da fenomeni bellici o rivoluzionari. L’Agenzia venderà molti servizi alle grandi emittenti televisive internazionali, in modo particolare anglosassoni, mentre sarà boicottata in Italia perché i suoi fondatori erano considerati fascisti in quanto vicini al MSI. Nonostante questo, Albatros riuscì a farsi strada in prestigiose testate nazionali come Panorama e il TGUno. Ruga come lo chiamavano gli amici e i camerati sarà il primo giornalista italiano caduto su un campo di battaglia dalla fine del secondo conflitto mondiale e uno dei migliori inviati di guerra degli anni ’80, grazie soprattutto al suo coraggio che lo spinse sempre in prima linea. Nel 1982 documentò l’invasione israeliana del Libano e il ritiro dei palestinesi da Beirut, dando ampio spazio al conflitto interno tra le fazioni dei Drusi e dei Cristiano-Maroniti. Nel 1983, i suoi servizi filmati al seguito della guerriglia afgana dei muijhajdin contro l’Armata rossa sovietica, vennero trasmessi dal network Cbs.



Sempre in collaborazione con quest’ ultima Almerigo documentò, nel 1984, il conflitto tra la guerriglia cambogiana e le truppe governative filo vietnamite. Sarà tra i primi a testimoniare la guerra di confine tra la Birmania (Myanmar) e la Thailandia, che vede ancora oggi impegnata la guerriglia del popolo Karen contro le truppe comuniste birmane. I suoi articoli fecero il giro del mondo e furono pubblicati in Italia da giornali come “Avvenire”, “Panorama”, “Il Sabato” e “Rivista Italiana Difesa”, in Gran Bretagna dal “Sunday Times” e dal “Jane’s defence weekly” e in Francia dal settimanale “L’Express” e furono acquistati anche dalla Cbs, da France 3 e dall’Nbc. Successivamente questi grandi network gli commissionarono altri servizi. Infatti agli inizi del 1985 Almerigo raccontò sempre per la Cbs, la guerra tra Iran e Iraq, realizzando un approfondito reportage sul regime sciita di Teheran. Per la Nbc, Grilz seguì la guerriglia comunista filippina e le elezioni del 1986 che portarono alla caduta del regime corrotto del dittatore Ferdinando Marcos e alla vittoria di Corazon Aquino. Qualche mese dopo si recò in Angola al seguito dei guerriglieri dell’UNITA, le sue immagini dal campo di battaglia di Mavinge, disseminato di cadaveri di soldati governativi, illustrarono la ferocia del conflitto in corso nell’Africa australe. Nella primavera del 1986 fu il primo giornalista a realizzare un reportage al seguito dei guerriglieri della RENAMO in Mozambico, contro i governativi marxisti del FRELIMO. Nuovamente in Afghanistan, documentò l’arrivo dei missili antiarei Stinger che mutarono le sorti del conflitto in favore della guerriglia antisovietica. In Etiopia raccontò le vicende dei guerriglieri Oromo impegnati nella lotta contro il regime del dittatore Menghistu.

Nel 1987 ritornò in Mozambico al seguito della RENAMO. Fu il suo ultimo reportage. All’alba del 19 maggio cadde colpito a morte da una pallottola alla nuca, sparata da un cecchino, mentre filmava un attacco della guerriglia alla città di Caia. Almerigo riposa ancora nei pressi di quel luogo sepolto sotto un albero secolare. La morte di Grilz, proprio a causa del citato “pregiudizio antimissino”, sarà vergognosamente ignorata dalla stampa italiana (solo nella seconda metà degli anni ’90 sarà riconosciuto come “giornalista italiano caduto in scenario di guerra”). Al contrario, numerosi giornali esteri come il “Sunday Times”, gli dedicarono ampi spazi, inoltre è ricordato a livello internazionale anche da “Reporter sans frontieres”, in Normandia, infatti il suo nome è inserito nella lapide in onore dei 1889 giornalisti caduti dal 1944 ad oggi. In Italia, invece, “L’Unità” riferirà vergognosamente della morte di un “mercenario” e fecero eccezione, all’infame silenzio dei media italiani, per la televisione, il TgUno che, per bocca del conduttore Paolo Frajese, nonostante il parere contrario del comitato di redazione, dedicò un ricordo al giornalista triestino, e per la carta stampata, Renato Farina per il settimanale “Il Sabato” ed Ettore Mo, storico inviato nei luoghi di guerra per “il Corriere della Sera”.

Almerigo Grilz raccontò attraverso i suoi viaggi per il Mondo, la cosiddetta “pace” degli anni ’80, le guerre terribili e oscure, propaggini dimenticate delle scontro fra le due superpotenze ( USA e URSS). Solo nella sua città, Trieste, il suo impegno a tutt’oggi, non è ancora stato capito fino in fondo, ostaggio di squallide polemiche e della faziosità “antifascista” che ostacolano l’apposizione del suo nome tra i giornalisti triestini morti in guerra. L’eterna colpa di Almerigo, quello che proprio non gli si può perdonare, è quella i essere stato un attivista missino motivo per il quale non sembra essere degno di un ricordo in suo onore da parte di tutta la cittadinanza ma soprattutto dei suoi “colleghi”. Infatti mentre il Comune di Trieste ha dedicato una via della città ad Almerigo, il suo nome non trova ancora posto nella targa dei giornalisti caduti, all’ingresso della sede triestina dell’Albo. Pochi anni fa, nel giornale “La Repubblica” per mano di inviati come Alberto Statora, si parlava ancora indegnamente, non di un giornalista ucciso in guerra, ma di “un attivista fascista triestino morto in Angola” precisando poi, come se non bastasse, che a prescindere dall’impegno di giornalista Grilz rimaneva un fascista.

Noi invece crediamo che il suo esempio, il suo ricordo nei cuori dei tanti giovani della sua Trieste, che hanno seguito cortei in piazza al ritmo della sua voce e il suo mito che testimonia, e resta anche in quelle terre di nessuno da lui raccontate, era ed è l’esempio di un uomo che ha vissuto sempre a testa alta.



Bibliografia e videografia:





- A.Grilz, “Un’Avventura : dalla lotta politica al giornalismo di guerra”

Edizioni Settimo Sigillo, 1988

- F.Biloslavo, G.Micalessin, A.Grilz “Gli occhi della guerra”

Emme&Emme, 2007

- G. Locatelli, D. Martini “Duce addio. La biografia di Gianfranco Fini”

Longanesi, 1994

- F.Tatarella “La fiaccola tricolore: antologia della giovane destra italiana

dal dopoguerra ad oggi” Edizioni Nuova Stampa Bari, 2008

- A.Baldoni “Noi rivoluzionari” Edizioni Settimo Sigillo, 1986

- Terra! Settimanale di approfondimento del TG5, puntata del 20/05/2007

dedicata ad Almerigo Grilz




sabato 15 maggio 2010

lunedì 10 maggio 2010

Meno male che Silvio c'è! Ma...


Meno male che Silvio c’è, si sente intonare spesso tra le fila del Popolo della Libertà; nei congressi (nel congresso), nelle feste, e in ogni occasione pubblica in cui il Pdl si mostra. Ma lo stesso peana risuona in forma differente anche sui giornali favorevoli al premier come sulle sue tv. Meno male che Silvio c’è, paiono spesso intonare anche i suoi avversari, incapaci di esprimere qualcosa di diverso dall’antiberlusconismo più o meno giustizialista.

Come anche il mitico Lubrano (altro che il suo successore marrazzo…) suggerirebbe, la domanda non può che nascere spontanea…e se Silvio non ci fosse?

Non se ci lasciasse per percorrere i Campi Elisi, come pure sappiamo in molti si augurano, ma , mettiamo, se si mettesse da parte, cosa succederebbe?

 
Di sicuro si scatenerebbe una corsa per la quale si stanno già cercando di accaparrare i pettorali, a coprire un enorme vuoto, una voragine, di potere, roba che non si vedeva dal dopo tangentopoli; una sorta di corsa tutti contro tutti ( o tutti con tutti) per la quale è già partito il riscaldamento, cercando smarcamenti forzosi, nuovi improbabili schemi.

Eppure non è questa la parte che più riesce a interessarci; “gli uomini passano e passano le stagioni”; c’è piuttosto da chiedersi, anche in questa fase aldilà dei programmi, c’è qualcosa che ad oggi rimarrebbe del Pdl, di questo partito – contenitore che avrebbe dovuto sintetizzare le esperienze delle varie anime del centrodestra? Oltre le vittorie elettorali, gli esaltanti successi, le roccaforti espugnate?

La risposta la abbiamo avuta neanche troppo tempo fa con le elezioni regionali, e in particolare nella nostra regione, nel Lazio. Un successo importante, ottenuto, sorvolando sulla per tutti imbarazzante questione delle firme, anche senza la lista Pdl nella zona più popolata della regione, con migliaia di voti ‘girati’ in pochi giorni sulla lista della candidata presidente, con il contatto sul territorio, con il passaparola, con l’impegno e la costanza. Anni di lavoro sul territorio, di sangue e di sudore che poco hanno a che vedere con le tv, i giornali, i berlusconi, i fini e i loro vari casini.


È questo il bagaglio più importante che il Pdl si è costruito, ma ora che tutte le vittorie sono state ottenute, che (quasi tutte) le roccaforti sono state espugnate, è ora, proprio dal “governatorato” di mettersi a testa bassa e lavorare, fare, costruire, agire. Creare quella discontinuità in grado di dare un reale segnale di cambiamento dal basso, di fornire più ai giovani non più le sempre citate ‘speranze’, ma concrete possibilità di costruire un futuro migliore, fornendo risposte forti su lavoro, famiglia, casa, vivibilità degli spazi.

Aldilà dei calcoli dei voti raccolti dalle varie contrade, questo sarà il nostro modo di costruire un ponte gettato verso il futuro.

mercoledì 5 maggio 2010

ONORE A BOBBY SANDS: MARTIRE PER LA LIBERTA' IRLANDESE

Il 5 Maggio 1981 se ne andava Bobby Sands il quale morì in seguito allo sciopero della fame nel carcere di Long Kesh. Uno dei primi o portare avanti questo sciopero fu proprio Sands il quale era allora un attivista dell'IRA. Questa azione fu indetta in seguito alle richieste che volevano i detenuti irlandesi che non ebbero, le richieste erano: 1) Indossare i propri vestiti e non le uniformi da carcerati; 2) Non svolgere il lavoro da detenuti; 3) Avere rapporti con gli altri detenuti nelle ore di libertà all'interno del carcere; 4) Ricevere pacchi dall'esterno e approfittare delle attività ricreative.
Tutto ciò sotto l'oppressione del governo britannico. In molti vedono Bobby Sands come un martire e anche chi non simpatozzava per l'IRA fu scandalizzato dal comportamento del governo inglese. Dalla sua morte l'IRA divenne più potente con sempre più persone all'interno del gruppo. Noi ricordiamo Bobby Sands per il suo amore verso la sua patria e la lotta che ha combattut per l'indipendenza. Un vero popolo o una vera nazione non si può chiamare tale se non è LIBERA.
TIOCFAIDH AR LA ! FREE IRELAND!

venerdì 16 aprile 2010

16 Aprile 1973 - 16 Aprile 2010: IN RICORDO DEI FRATELLI MATTEI UCCISI DALLA VIOLENZA ANTIFASCISTA !

Roma, quartiere Primavalle, nella notte tra il 15 e il 16 Aprile del 1973 fu messo in atto probabilmente la strage più vile degli di piombo. Ci si trova a via Bibbenia, dove abita Mario Mattei (segretario della sezione MSI di Primavalle) e quindi deve essere fatto fuori poichè considerato "il nemico".
Tre esponenti di Potere Operaio (Achille Lollo, Manlio Grillo e Marino Clavo) decidono così di compiere un gesto assurdo. Achille Lollo riesce ad entrare nel giardino e a salire le scale del condominio mentre gli altri due fanno da palo. Arrivato al pianerottolo piazza una bomba incendiaria e versa della benzina sotto la porta in modo da fare passare il materiale infammabile così da bruciare l'unica uscita.
Il risultato fu drammatico, morirono carbonizzati i figli di Mario Mattei, Virgilio (22 anni) e Stefano (10 anni). Virglio tentò fino all'ultimo di salvare il fratellino ma non ci fu niente da fare. Gi altri componenti della famiglia sono riusciti a salvarsi buttandosi dalla finestra e calandosi dal balcone riportando comunque ferite gravi.
I responsabili della strage furono subito aiutati dalle famiglie e da Potere Operaio e Soccorso Rosso a scappare all'estero.
Nell'attesa di AVERE GIUSTIZIA, noi siamo qui per ricordare chi non è più tra noi per colpa dell'odio dell'antifascismo del tempo.
STEFANO E VIRGILIO PRESENTI PER MILLE ANNI!

martedì 13 aprile 2010

Azione Studentesca e La Nostra Consulta: Cambiamo canale? DIMISSIONI SUBITO!

http://www.youtube.com/watch?v=mGAVu12rTFw

La scorsa settimana Azione Studentesca ha protestato sotto il Liceo Galilei dove si tengono anche le riunioni plenarie della Consulta Provinciali degli Studenti di Roma. Sul volantino che avevamo ricevuto il giorno delle elezioni c'era scritto "Cambia canale", ma evidentemente al nuovo presidente della Consulta gli si è rotto il telecomando. In questa gestione non è stato mantenuto quasi niente di ciò che era stato promesso. Le uniche proposte accettabili vengono da "Arte e Cultura", che propone una giornata dell'Arte e "Legalità e Mafia", che ha la bella idea di pagare agli studenti dei pullman per partecipare a dei seminari sulla mafia. peccato però che questi pullman siano diretti verso IL CORTEO DELL'UDS, esatto proprio loro, il movimento di sinistra che usa i nostri soldi per fare i suoi viaggi.
Da Novembre sono state fatte solo 3 assemblee (altro che una al mese come promesso). L'unica iniziativa importante che si sarebbe dovuta svolgere era quella sullle Foibe ma guardacaso è stata bloccata per problemi "tecnici".

Per questo chiediamo le dimissioni del Presidente Santolamazza o altrimenti speriamo di tornare alla prossima assemblea sentendogli dire: "Tranquilli...siete su scherzi a parte" 

domenica 4 aprile 2010

Elezioni regionali 2010: RENATA POLVERINI nuova governatrice del LAZIO!

Si sono concluse le elezioni regionali. Si votava in gran parte delle regioni e anche qua nel Lazio. E' stata una campagna elettorale diversa dalle altre, per certi versi anche più brutta per le ragioni che tutti noi sappiamo. Ad affrontarsi erano due donne, Renata Polverini ed Emma Bonino. Con un testa a testa fino all'ultimo secondo, alla fine ha prevalso l'amore sull'odio, la vita sulla morte. Renata Polverini è diventata la nuova governatrice del Lazio più del 50% dei voti. Nella speranza che la neogovernatrice riesca a far dimenticare l'amministrazione scandalolsa degli ultimi anni, noi della Giovane Italia festeggiamo doppiamente per il passaggio di Chiara Colosimo (GI Garbatella) come consigliere regionale! Avanti così!

domenica 21 marzo 2010

20 Marzo: La Giovane Italia in piazza: Prevediamo un futuro di vittoria!

Nella giornata di ieri si è svolto il primo corteo nazionale della Giovane Italia. Da Largo Colli Albani fino a Piazza S. Giovanni con la coreografia " I tarocchi d'Italia", per ripetere no alla cultura della morte che porta avanti Emma Bonino e per dire no a un'opposizione fatta di burattini buona solo a sferrare attacchi personali e seminare odio , il primo movimento giovanile in Italia ha sfilato per difendere il diritto al voto per le elezioni Regionali del prossimo 28 e 29 Marzo. Presenti a Piazza S. Giovanni il Presidente Berlusconi e Renata Polverini. In questo mese ci siamo trovati davanti a parecchie polemiche sul fatto delle liste, se potessero passare oppure no, se fossero valide oppure no.
La frase ripetuta ieri più volte dal Premier e dal sindaco Alemanno è stata "la politica del fare", nella tentativo di poter portare questa politica del fare del governo alle regioni. Nella speranza di vincere queste elezioni regionali nel Lazio, andiamo avanti per RENATA POLVERINI PRESIDENTE!


mercoledì 17 marzo 2010

17 Marzo: S. Patrick's Day!

Come tutti gli anni il 17 Marzo, si festeggia S. Patrizio, patrono d'Irlanda. Questa festa è una festa non solo d'Iralnda ma una festa europea, tanto è che viene festeggiata in tuttta Europa.
Non ci sono molte informazioni su chi fosse veramente S. Patrizio, si sa che nacque in Scozia da una famiglia nobile e che fu rapito e venduto come schiavo a un pastore irlandese.
Dopo parecchi anni imparò il Gaelico, al suo ritorno in Irlanda, diventato vescovo, iniziò a convertire gli irlandesi da pagani a cristiani. Quest'azione fu riconosciuta talmente grandiosa che divene presto un eroe nazionale.
Morì il 17 Marzo del 461. Attorno alla sua figura ci sono parecchie leggende, come ad esempio si narra che in Irlanda non ci sono serpenti perchè fu lui a cacciarli!
Come in tutta Europa anche qua in Italia ci prepariamo a festeggiare S. Patrizio in qualche pub con fiumi di birra!!

giovedì 11 marzo 2010

In ricordo di Angelo Mancia: ucciso dall'odio antifascista!

Marzo 1980, uno dei mesi più cruciali per quanto riguarda l'ambiente politico romano. All'inizio del mese fu ucciso un militante della sinistra extraparlamentare, Valerio Verbano. La vendetta non si fece attendere, l'11 dello stesso mese alcuni esponenti della sinistra radicale organizzarono un attentato a un dirigente dell'MSI, però si sbagliarono e uccisero un iscritto della CGIL. E allora ci voleva un fatto eclatante, in quei giorni numerose abitzaioni di militanti dell'MSI fuorno bombardate, ma bisognava colpire un simbolo, una persona che non aveva paura di loro e qualcuno che aveva sempre risposto a provocazioni. Avevano trovato la persona, Angelo Mancia. Angelo era segretario dell'MSI del quartiere Talenti e lavorava come dipendente dal "Secolo d'Italia". Quel 12 Marzo Angelo stava uscendo di casa per andare a lavoro, ad aspettarlo c'erano i suoi assassini, appena Angelo capì cosa stava accadendo cercò di rifugiarsi a casa ma lo colpirono alle spalle e poi alla nuca.
12-03-80    12-03-10 ANGELO VIVE!

Azione Studentesca Prati Boccea per la Rivolta Generazionale

E' arrivato il primo numero di Rivolta Generazionale, la rivista di Azione Studentesca Roma, in questo giornalino abbiamo voluto trattare diversi temi che possono interessare i giovani studenti romani. Parliamo di aborto, la consulta degli studenti, cinema, musica, sport e tanto altro ancora. Ricordiamo che è possibile scaricarlo attraverso il blog di Azione Studentesca Roma (http://azionestudentescarm.blogspot.com/). Avanti così, non aspetteremo più la manna dal cielo, crediamo nella conquista del domani!